Cà d’Usciere

Appare un interessante, anche se corroso, stemma. Si intravvedono cinque “palle” (in araldica sono i ‘bisanti’) da una delle quali nasce una croce, che a sua volta dona vita a due fiori, mentre in alto vi è una fascia che divide in due parti lo stemma, e al di sopra vi sono altri due fiori.

L’origine di queste sfere è incerta e molte volte si è ricorso a leggende. Dal momento che sono presenti nello stemma dei Medici si è pensato che queste fossero ispirate al mestiere di medico svolto in origine dalla famiglia, e queste sarebbero pillole. Ma la fantasia galoppa e arriva a considerare queste figure circolari i pomi d’oro del giardino delle Esperidi e i Medici discendenti dal mitologico semidio Perseo. Non manca l’avventura di Averardo de’ Medici che dopo aver ucciso un gigante che devastava il Mugello ottenne di mantenere sullo scudo i segni della mazza ferrata che il gigante aveva inferto, come segno di supremazia.

Poi diventano i nemici uccisi in battaglia e poi le monete, dal momento che si trattava di una famiglia di banchieri. Quest’ultima ipotesi potrebbe avere il suo valore in quanto il ‘bisante’ era una moneta d’oro coniata a Bisanzio e la tradizione tramanda che si sia diffusa in Europa dopo che i crociati presero Costantinopoli. Rappresenta quindi il benessere. In questo caso rappresenterebbe la ricchezza che nasce dalla spiritualità per via della croce che sorge al centro. Inoltre evoca l’unione del cielo con la terra, tra la dimensione orizzontale e quella verticale, segnalando i quattro punti cardinali ed è usata per misurare e organizzare le piante degli edifici e delle città.

Data l’usura dello stemma non si può essere certi di quali fiori siano rappresentati, ma potrebbero essere i cosiddetti ‘gigli da giardino’ che sarebbero associati alla Vergine Maria, per cui la sacralità sarebbe confermata dalla presenza della croce centrale. Nell’insieme rappresenta una sorta di codice di pietra da cui si evince che la vera ricchezza è quella spirituale, tale da produrre un fiorimento con caratteristiche di purezza e forza interiore. Inoltre, in passato spesso i fiori rappresentavano le stelle e quindi il contatto con le sfere celesti, intese come protezione e salvezza.

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