Museo Giorgio Morandi

Se infatti i luoghi morandiani per eccellenza sono, senz’ombra di dubbio, Bologna e Grizzana, altrettanto interessanti, ma meno conosciuti, sono i mesi che l’artista ha vissuto insieme alla famiglia a Rocca di Roffeno, centro dell’Appennino bolognese come Grizzana situato a più di 600 metri di altitudine, ma meno aperto al trascorrere dell’aria e della luce, più ricco di acque, d’ombra e di pendici boscose.

Qui l’artista ha dipinto il gruppo di paesaggi «più fitto» di tutti gli anni Trenta, e per rendersene conto – come scrive Marilena Pasquali nel piccolo catalogo che accompagna l’iniziativa – «è sufficiente una semplice verifica sul Catalogo Generale: i paesaggi dipinti a Grizzana nei sette anni intercorsi tra il 1927 e il 1933 sono venti; quelli delle cinque estati di Rocca di Roffeno sono trentadue (quasi il doppio)».

Scrive ancora la studiosa: «Se Morandi “esprime la spazialità in termini di luce” e se la luce cambia, come avviene nel passaggio tra Grizzana e Rocca di Roffeno, allora cambia tutto. Al “pacato fluido luminoso” di Grizzana si sostituiscono il gioco di luce e ombra di Rocca di Roffeno, i raggi orientati, taglienti, quasi teatrali, del sole che riempie di chiaroscuri i boschi, i colli, i campi; alla “distesa estate”, “alla felicità degli spazi” di Grizzana si sostituisce lo spazio contratto, arrischiato, in perenne tensione di Rocca di Roffeno; alla stagione che porta “la luce a distendere il tempo” subentra un andamento più mosso, meno assoluto, forse più umano. Poi Morandi ritornerà a Grizzana e dipingerà i paesaggi purissimi, capolavori assoluti, del 1943-’44. E a Grizzana resterà, come luogo d’elezione, fino alla fine. Ma non è azzardato pensare che l’esperienza di Rocca di Roffeno resti nella sua pittura come elemento essenziale, come segno di una più profonda immersione nel corpo vivo della natura».

La Sala permanente – che è frutto di una ricerca documentaria e iconografica portata avanti dal Centro Studi Giorgio Morandi di Bologna su richiesta della Pro Loco di Rocca di Roffeno – presenta grandi riproduzioni fotografiche a colori e in bianco e nero delle 39 opere sicuramente realizzate da Morandi durante le villeggiature a Rocca di Roffeno (32 dipinti, 1 acquerello, 4 disegni e due incisioni), a testimonianza dello spiccato interesse dell’artista per i paesaggi di questa parte d’Appennino, della sua profonda adesione allo spirito del luogo.

All’inaugurazione saranno presenti le autorità locali e Marilena Pasquali, presidente del Centro Studi Morandi e fondatrice del Museo Morandi.

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